Oggi sono molteplici i possibili approcci terapeutici alla cura dei tumori ed ognuno di essi è puntualmente accompagnato da effetti collaterali molto spiacevoli per i pazienti. Il primo pensiero va naturalmente a problemi quali nausea, diarrea, vomito, mentre risulta meno evidente l’impatto degli esiti estetici che le terapie hanno sul paziente. Ogni tipo di trattamento infatti porta con sé anche effetti indesiderati di tipo estetico, che vanno contrastati innanzitutto fornendo protezione ed idratazione della cute.

La pelle 

Il problema più rilevante è legato infatti alla disidratazione della cute, anche indiretta, che si ritrova in circa il 95% dei pazienti. La chemioterapia, infatti, lavora sulle cellule in replicazione provocando un assottigliamento della pelle, con conseguenti problematiche legate a disidratazione, fragilità, facili fessurazioni etc..

Diventa quindi di fondamentale importanza nutrire la pelle con un prodotto idratante adatto, che escluda componenti aggressivi per la  pelle stessa.

Sarebbe oltretutto opportuno sostituire il docciaschiuma con olii o creme detergenti, che rispettano meglio la particolare sensibilità del momento: una crema o un burro idratante inoltre, aiutano a ripristinare i fattori determinanti per l’idratazione della cute, i cui livelli naturali variano anche con il progredire dell’età. Spesso,  infatti, si riscontra come i pazienti che hanno affrontato le terapie senza prendersi cura della pelle manifestano un precoce invecchiamento, effetto dovuto proprio alla disidratazione della cute a causa delle terapie.

La forma più avanzata di terapie antitumorali, ad oggi, è rappresentata dalle terapie immunologiche di ultima generazione, che colpiscono solo le cellule tumorali, mantenendo purtroppo anche effetti collaterali di tipo estetico, definibili come forme simil-acneiche, ma che si differenziano notevolmente dalla consueta acne e proprio per questo non devono essere trattate con gli stessi prodotti. Si tratta, infatti, di una cute che deve essere trattata con estrema gentilezza, semplicemente detersa, idratata e protetta. 

In alcuni casi le eruzioni cutanee sono così importanti che spingono i  pazienti ad evitare le socializzazioni, al punto che alcuni decidono addirittura di sospendere le terapie. 

La protezione della cute coinvolge tutti i pazienti: tutte le persone che hanno avuto esperienza di malattia dovrebbero sempre indossare creme con filtro solare, perché le terapie rendono l’organo più sensibile.

La chirurgia dei tumori lascia sul corpo dei pazienti cicatrici importanti, di norma trattate in prima battuta dai chirurghi, che danno indicazioni su come facilitare la cicatrizzazione dei tessuti. È importante tuttavia sapere che, nel momento in cui il medico ritiene che la cicatrice sia guarita, occorre massaggiarla con ingredienti semplici come burro di karité aloe, acido ialuronico, che forniscono protezione senza interferire con la sensibilità della cute. Infatti l’azione meccanica del massaggio aiuta a fare in modo che i pazienti rendano psicologicamente “propria”la cicatrice stessa rendendo l’esito fisiologico ed estetico migliore, a livello della funzionalità dello scambio del microcircolo e dell’ossigenazione dei tessuti.

Tutti i pazienti che devono sottoporsi a terapie con radiazioni dovrebbero iniziare a preparare e proteggere la pelle almeno quindici giorni prima ed anche in concomitanza ad ogni seduta: nelle due settimane antecedenti la seduta la pelle dovrebbe essere trattata e protetta con creme a base di vitamina E, rosa mosqueta, aloe, acido ialuronico. Le sedute tuttavia devono essere eseguite a cute pulita per non alterare l’azione delle radiazioni, ma una volta a casa il paziente può utilizzare creme a base di ossido di zinco o preparati lenitivi come quelli per bambini, l’importante è farlo fin dalle prime sedute, anche se non si manifestano immediatamente eritema e rossore.

 

I capelli 

Spesso non è cosa nota, ma nei pazienti oncologici anche la cute dello scalpo ha bisogno di essere trattata, massaggiata per stimolare il microcircolo in modo che non perda funzionalità e permetta una buona ricrescita dei capelli dopo la conclusione delle terapie. È fondamentale dire ai pazienti che non tutta la chemio fa perdere i capelli, cosa non troppo conosciuta ma di rilevanza estrema. Per chi, invece, si trova a dover fronteggiare questo delicato passaggio, l’indicazione è di iniziare col piede giusto, affidandosi agli specialisti del settore, oggi ormai diffusi ampiamente sul territorio, che possono accompagnare la persona nella ridefinizione della propria immagine. Solitamente i capelli iniziano a cadere dopo venti giorni dalla prima infusione, e è proprio in questo lasso di tempo che il paziente può provare un nuovo taglio e colore, che sono poi replicabili sulla parrucca. È necessario sottolineare quanto sia importante la sera, quando si toglie la parrucca, massaggiare lo scalpo e magari indossare una calotta di bambù per dormire, per evitare un eccessivo sfregamento sul cuscino che potrebbe irritare la pelle.

 

Le unghie 

Molti farmaci chemioterapici impattano anche sulla qualità delle unghie, che si possono ispessire, assottigliare o cambiare colorazione. È possibile utilizzare lo smalto, purché privo di canfora, formaldeide e toluene e rimuovendolo sempre con un remover privo di acetone. È molto importante non sottovalutare l’aspetto psicologico dell’estetica in questa tipologia di pazienti, che ha lo scopo di indirizzare la persona alla speranza, ad un concetto di maggiore salute, nonostante la malattia.

Scendere dal letto con un piede curato dà una prospettiva alla giornata, non rimanda alla condizione di malattia”.

 

Make-up 

Anche il make-up riveste un ruolo fondamentale nella quotidianità di questi pazienti: le pazienti infatti possono, e dovrebbero se lo hanno sempre fatto durante la loro vita, truccarsi, purché lo facciano con make-up di tipo minerale, meno aggressivo e più tollerabile dalla cute in fase di terapia. Importante sempre ricordarsi di utilizzare il trucco solo dopo una corretta detersione della pelle e l’applicazione di un siero idratante-lenitivo e di una crema di protezione.

Volersi bene è un atto di amore dovuto a noi stessi in ogni fase della nostra esistenza, ancor più in momenti di difficoltà, nei quali ne abbiamo più bisogno.

Dott.ssa Elisa Vaiani

Dott.ssa Elisa Vaiani

 

Dottore in farmacia 

Titolare della farmacia