I nemici dell’umore. 

  • Ansia, depressione e insonnia rappresentano i nemici principali del nostro umore. Pur essendo tre stati psichici con caratteristiche diverse, non possono essere divisi l’uno dall’altro; infatti tra di essi si instaura un circolo vizioso che alimenta una sinergia negativa che porta ad una sensazione di malessere. Conoscendo al meglio i nostri nemici possiamo scegliere la tattica migliore , sferrare un attacco e riprendere in mano le redini della  nostra vita.

L’ansia può essere vista come un meccanismo di difesa messo in atto dal nostro organismo  per affrontare le sollecitazioni alle quali siamo quotidianamente sottoposti. I fattori che possono aumentare la probabilità di sviluppare un disturbo d’ansia generalizzato sono:

  • Essere stati sottoposti a fonti di stress acuto intenso o ripetuto nel tempo
  • Soffrire di malattie croniche
  • Aver vissuto esperienze infantili traumatiche
  • Predisposizione su base genetica
  • Assunzione di sostanze che tendono a peggiorare la risposta allo stress(alcool, droghe, nicotina, caffeina, ecc)

L’ansia è una complessa combinazione di emozioni negative che includono paura , apprensione e preoccupazione, accompagnate da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto, respiro corto, nausea, tremore interno, pallore della pelle, sudore e dilatazione pupillare. Come affrontarla? Le tecniche di rilassamento  sono da prediligere per le forme lievi di ansia e stress e comprendono sedute di meditazione come lo yoga, i massaggi, tecniche di respirazione profonda, una passeggiata all’aria aperta, l’ascolto della musica preferita.

Se la fonte di stress è, invece, intensa il medico può decidere di optare per un trattamento farmacologico per avere un totale controllo del disturbo d’ansia a lungo termine, ma sarebbe comunque raccomandabile accostare al trattamento farmacologico una terapia comportamentale con l’aiuto di uno psicoterapeuta.

La depressione

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità  la depressione è la principale causa di disabilità nel pianeta, prima di cancro e malattie cardiovascolari, ed una patologia in aumento per tutto il mondo civilizzato. Il termine depressione indica una condizione patologica in cui una persona si sente scoraggiata, triste, senza speranza, demotivata, disinteressata alla vita in generale o agli eventi normalmente piacevoli. Le donne sono la categoria più suscettibile a causa della loro predisposizione ormonale. La depressione è una malattia complessa e a seconda dell’intensità e gravità dei sintomi viene classificata come lieve, moderata o grave. Nel primo caso non è necessario il trattamento  farmacologico, ma è sufficiente un supporto psicoterapeutico; per le forme  moderate e gravi  nelle quali subentra un’alterazione biologica delle funzioni cerebrali è necessario intervenire con la psicoterapia ed il trattamento farmacologico. La componente biologica alla base della depressione riguarda lo sbilanciamento della produzione a livello cerebrale di alcune molecole chiamate neurotrasmettitori  che regolano l’umore.  I farmaci antidepressivi hanno il compito di normalizzare l’equilibrio alterato di essi. L’azione di questi farmaci è lenta, infatti i primi segni di miglioramento si vedono dopo 2-4 settimane di trattamento, mentre per una remissione della malattia è necessario un trattamento di 6-12 settimane.

L’insonnia

Il sonno è uno dei quesiti più misteriosi della scienza. Non sappiamo perché dormiamo , ma sappiamo che il sonno è importante per la salute psicofisica. Dormire poco o male può avere ripercussioni sulla qualità della vita durante il giorno, e se questa cattiva abitudine si protrae per giorni e settimane , l’effetto ricade sull’umore e ci predispone a situazioni di stress che possono portare ad ansia e depressione. Il sonno è caratterizzato da due fasi principali che si alternano: la fase non-REM, nota anche come sonno lento, suddivisa a sua volta in quattro stadi ( dalle fase di addormentamento fino al sonno profondo ) e la fase REM, caratterizzata da rapidi movimenti oculari ed elevata attività celebrale durante la quale avvengono i sogni. Durante il sonno non REM si ha una produzione elevata dell’ormone della crescita che è vitale per la salute fisica, mentre nel sonno REM aumenta il flusso sanguigno verso il cervello favorendone l’attività. L’insonnia  viene definita come un’alterazione del ciclo sonno-veglia. Esistono diverse forme d’insonnia che possono essere identificate secondo tre criteri: durata, causa scatenante e tipologia.

Durata

  • Insonnia di circostanza: si presenta solo in periodi isolati o persiste per pochi giorni soprattutto in presenza di stress
  • Insonnia transitoria: si protrae per poco meno di tre settimane e anch’essa è legata a periodi di forte stress
  • Insonnia cronica: si protrae per più di tre settimane e richiede un’intervento farmacologico.

Causa scatenante

  • Primaria: non esistono ragioni ambientali od organiche che possano spiegare il disturbo
  • Secondaria: la causa è riconducibile ad un fatto scatenante come ad esempio tensioni familiari, difficoltà finanziarie o lavorative.

Tipologia di manifestazione

  • Iniziale: con difficoltà nell’ addormentarsi (caratterizza principalmente le persone ansiose)
  • Centrale: il ciclo del sonno è interrotto da risvegli ripetuti
  • Terminale: il risveglio avviene molto precocemente  con impossibilità di riaddormentarsi.

L’ambiente circostante è fondamentale per una buona qualità del sonno. Un corretto stile di vita favorisce il sonno:

  • cercare di andare a letto e svegliarsi ogni giorno più o meno alla stessa ora
  • fare un’abbondante colazione
  • vivere in ambienti luminosi ed esporsi alla luce del sole
  • evitare cene abbondanti
  • non assumere quantità eccessive di bevande eccitanti durante la giornata e preferire bevande rilassanti la sera ( latte caldo, thè, tisane )
  • non guardare la televisione o non lavorare al computer prima di coricarsi
  • leggere un libro o svolgere attività rilassanti come ad esempio un bagno tiepido
  • svolgere regolarmente attività fisica durante la giornata
  • mantenere una temperatura ambientale adeguata ( 15-12 gradi celsius ) nella stanza in cui si dorme

Oltre a mettere in pratica queste semplici regole, si può ricorrere all’utilizzo coadiuvante di piante medicinali. Esistono diverse erbe come l’escholtzia, il tiglio, la passiflora, il luppolo, la lavanda, la valeriana officinalis, la camomilla, il biancospino e la melissa che aiutano a contrastare l’insonnia.

Il sonno può essere favorito anche grazie all’integrazione di magnesio, un minerale molto importante per il funzionamento delle cellule cerebrali. Questo minerale è facilmente assumibile attraverso gli alimenti quali cacao, mandorle, noci, germe di grano, soia, fichi, pesce, crostacei e latticini.

In alcune situazioni, soprattutto nei casi di insonnia cronica primaria o secondaria il medico può optare per un trattamento farmacologico.

In generale bisogna cercare di adottare uno stile di vita sano al fine di migliorare lo stato psicofisico. Molti studi hanno dimostrato che praticare sport quotidianamente favorisce la produzione di endorfine, chiamati anche ormoni della felicità.

Dot.ssa Vojsava Dhima